Orsara di Puglia: il paese è in strada.
Per le vie strette e anguste, lastricate di passato, si snoda la processione.
La Madonna sorretta dagli uomini cerca il Cristo, il Cristo morto,
la banda scandisce questa angoscia con la sua musica funerea.
Copre ogni suono e rumore ma riempi, i gesti, ogni movimento di una rinnovata potenza.
L’angoscia si protende, si diffonde oltre la fragile statua di gesso che avanza con
Statico ondeggiare, ornata nei veli, cornice del suo pallore.
Tutto, attorno sembra sprofondare in una dimensione irreale.
La chiesa guida il corteo; due file di chierichetti, un prete; poco distante giovani incappucciati
Espiano scalzi le pene dell’uomo, le pene del Cristo, soffocati sotto pesanti croci di legno.
Cresce la forza del gruppo, si modella sotto le luci fioche della strada, qua e là ceri e
Candele vibrano, silenziosi, sotto i colpi della banda.
La ricerca continua disperata, fosche figure, indistinte sagome si muovono unite.
Donne infagottate sotto scialli neri seguono la Madonna, sono il dolore e il suo dolore.
Chi meglio di loro?
Spettacolo tremendo e affascinante allo stesso tempo; è difficile sottrarsi al paese
Che avanza deciso e compatto, è impossibile isolarsi da questa atmosfera.
Non resta che fondersi alla massa che segue la processione, al suo dolore.
Testo di: Elena Maranzana